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Comune di Seravezza

Seravezza vista dall'alto

SERAVEZZA

Seravezza fa parte della Versilia storica, unitamente ai comuni di: Forte dei Marmi, Stazzema e Pietrasanta. Il suo territorio presenta una morfologia piuttosto varia: a est vi sono i rilievi delle Alpi Apuane; più ad ovest si trova la zona pedemontana comprendente le frazioni di Basati e Azzano, mentre il capoluogo Seravezza si trova incuneato in una piccola valle percorsa da due torrenti, il Serra ed il Vezza, che discendendo dalle Alpi Apuane ed unendosi, danno vita al fiume Versilia.
Il territorio comunale è composto dal centro capoluogo di Seravezza e altre tredici frazioni: Azzano, Basati, Cerreta San Nicola, Cerreta Sant’Antonio, Corvaia, Fabiano, Giustagnana, Minazzana, Pozzi, Querceta, Riomagno, Ripa, Ruosina.
Altre località minori, riconosciute dallo statuto comunale, sono quelle di Argentiera, Borgo dei Terrinchesi, Cafaggio, Cappella, Frasso, Malbacco, Marzocchino, Monte di Ripa, Ponte di Tavole, Ranocchiaio, Valventosa e Zarra.
La città ospita la Villa Medicea di Seravezza (costruita nel 1560), residenza estiva della famiglia dei Medici, divenuta dopo l’unità d’Italia sede municipale fino al 1966 ed oggi sede del Museo del Lavoro e delle Tradizioni Popolari della Versilia Storica, della biblioteca comunale, dell’archivio storico e di esposizioni di arte moderna e contemporanea, nonché le annesse Scuderie Granducali, recentemente ristrutturate dopo anni di abbandono, e anch’esse sede di esposizioni e convegni.
Il nome Seravezza deriva  dal toponimo longobardo Sala Vetitia, che indicava un centro di scambi commerciali[3].
Nel medioevo la storia del comune di Seravezza fu caratterizzata dalle vicende delle famiglie dei Corvaia e dei Vallecchia e dalle guerre contro la nobiltà lucchese. Nel territorio esistevano i due comuni della Cappella e di Pietrasanta, mentre solo nel 1515 Seravezza si costituì in libero comune.
In quegli anni si sviluppò l’attività estrattiva del marmo, che continuò fino al XVIII secolo, entrando in crisi dalla metà del secolo fino al 1820-1840.
Il comune si fregia del titolo di città in virtù del decreto emanato dal Presidente della Repubblica il 31 dicembre 1975.
Monumenti e luoghi d’interesse sono la Pieve di San Martino alla Cappella, la Chiesa dei Santi Lorenzo e Barbara, L’ Oratorio della Santissima Annunziata, la Chiesa di Sant’Ansano a Basati, la Chiesa dei Santi Leonardo e Guido a Pozzi, la Chiesa di Santa Maria Lauretana a Querceta, la Chiesa di Sant’Antonio abate a Ripa e la Chiesa dei Santi Paolo e Antonio a Ruosina.

A Pozzi si svolge dal lontano 1956 il Palio dei Micci: la prima domenica del mese di maggio otto contrade (Pozzo, Madonnina, Cervia, Quercia, Ranocchio, Leon D’Oro, Lucertola e Ponte) si sfidano in una corsa di asini (micci nel dialetto locale) guidati da fantini.La terza domenica di aprile si svolge nella parte bassa del comune la Stramicciata, una corsa da fare a piedi per le vie del comune.
Altra importante manifestazione del capoluogo, che si svolge ogni tre anni la sera del venerdì antecedente la Pasqua, è la “Processione del Gesù morto” dove il simulacro, composto da statue seicentesche, si muove tra le vie del paese illuminate da lumini a cera. Cultura[modifica | modifica wikitesto]
Il 10 agosto si svolge la festa del patrono, San Lorenzo, con il tradizionale falò alla confluenza dei fiumi Serra e Vezza.